martedì 30 settembre 2014

Devil in disguise

Stanotte altro grande momento di schiaffi dalla realtà.

Molto più doloroso questo, della serie aprire gli occhi con degli spilli conficcati dentro.

Capire di aver fatto lo zerbino. Di aver fatto la bambola gonfiabile sapendo di farlo. A farmelo capire è stato pensare a tutti i momenti in cui dopo le risate insieme, dopo le coccole e gli abbracci e i baci, finito il sesso, l'essere messa a distanza, lui girato dall'altra parte che non voleva essere toccato e entrambi che provavamo a dormire senza successo, lui perché gli pesava la mia presenza, e io perché sentivo tutto quel peso... E faceva un male atroce tutte le maledette volte... Ogni cazzo di volta mi sentivo come dopo quel maledetto momento della mia vita in cui davvero mi avevano preso e usato come un pezzo di carne.
E non gli ho mai detto nulla di questo, perché tenevo così tanto a lui da non volerlo far sentire in colpa.
Ero davvero un merda di zerbino su cui ogni tanto dall'alto faceva cadere una briciola, cercamdo di essere degnata di attenzione.
Non l'avevo mai vista così. La colpa è mia che gliel'ho permesso... Lui era un demone travestito da bravo ragazzo. E io solo ora l'ho capito.
Si suppone che, perfino in una notte e via, la persona con cui accetti di lasciarti andare ti tratti come una principessa anche solo per quella notte e mai più, così mi hanno detto. Con maggior ragione dovrebbe farlo una persona che dice di esserti affezionata e ti fa credere di volerti bene.
Io l'ho lasciato fare, ipnotizzata dalla persona che vedevo fuori dal letto, e gli ho permesso anche di trattarmi come il pellegrino che aspetta in ginocchio sui ceci la benedizione del suo santo protettore.
Ripensandoci ora mi sembra un comportamento talmente inumano che non capisco davvero come possa averlo accettato.
Avrei dovuto reagire la prima volta, anzi avrei dovuto fare in modo che non succedesse proprio...

Sono davvero stata un'idiota, ma anche se è colpa mia, nulla in questo momento gli leverebbe due schiaffi se non pugni.
Mi ha trattato davvero male, considerato ciò che gli ho dato, considerato il bene che ho dimostrato di volergli. Non mi meritavo questo trattamento, non mi meritavo di essere trattata come un oggetto, non mi meritavo che lui sapendo benissimo la natura dei miei sentimenti li usasse per riempire il suo ego.
Non voglio sputare nel piatto dove ho mangiato ma non capisco come sia stata capace di sopportare certe cose. Forse lo giustificavo, forse volevo vedere del buono dove non c'era... 
Non lo so... So solo che perfino dopo avergli chiesto di scegliere tra il risolvere e il mandarmi a fanculo, spiegandogli che l'indifferenza faceva troppo male, lui ha scelto cmq di ignorarmi. 
Bell'esempio di essere umano... Bel modo di finire una relazione, bel modo di finire un'amicizia... 
E va bene allora... Che odio sia... Anche se meriterebbe solo che l'indifferenza, ma io non sono così asettica, a me il cuore funziona...

E dire che ho aperto gli occhi solo vedendo come si comporta una persona che ti apprezza davvero...




lunedì 29 settembre 2014

...Eureka!

Penso di aver finalmente capito. Dopo due giorni di lambiccamento cerebrale, forse, e dico forse, ho capito.

Non tutto, non capirò mai l'intera situazione perché per farlo occorrerebbero delle risposte che non mi verranno mai date. Ma almeno ho capito perché per me è così difficile. Non è una questione di sentimenti, non solo quanto meno. Il problema più grande è un altro.
Il problema è che lui ha insultato la mia intelligenza...
Ultimamente gli uomini lo fanno spesso se penso che il mio ex l'ho mollato per questo motivo... Non bene...

Comunque! Era da ieri sera che ci giravo intorno, ieri sera era la rabbia a guidare le mie dita sulla tastiera e magari sono stata troppo cattiva e so che non la passerò liscia per questo, figurati quando mai mi si perdona qualcosa a me? In ogni caso, quando ho scritto
"[...] you too were cruel to me, making me feel like a pathethic mad girl with hallucinations."
E' stato lì che ho iniziato a pensarci sul serio. E ci ho rimuginato tutta la notte senza venirne a capo, tanto da non riuscire a dormire, svegliarmi col mal di testa e saltare il lavoro solo per lambiccarmi ancora un po'... L'ultima sera avevamo parlato di me che mi ero fatta tutto il film da sola e leggendo la freddezza sul suo viso io non avevo potuto far altro che dargli ragione e avevo messo in discussione tutte le mie certezze anche se nel profondo sapevo che non era così, per quanto lui volesse farmelo credere.
Ieri sera mi ci sono rimessa a pensare e mi sono arrabbiata perché non poteva essere così e poi oggi guardando la puntata nuova del Dr Who c'è stata una frase che ha chiarito tutto:
"Tu sei un uomo molto intelligente che fa l'errore tipico delle persone intelligenti, di dare per scontato che chiunque altro sia stupido."
E bam! Eccola lì la soluzione...
Io sono così arrabbiata e non riesco a darmi pace perché lui mi ha fatto passare per quella che si è inventata tutto quando in realtà sapeva benissimo che io conoscevo la verità ma gli avrei dato retta per via della mia insicurezza.
Ok è un tantino intricato detto così ma comunque siamo sempre lì, questo mio capire non cambia le cose e di certo lui continuerà a non ammettere che io ho ragione. Ma ora quanto meno so verso chi indirizzare la mia rabbia, non contro me stessa, per questo continuava a dirmi che non ho fatto niente di male, di non scusarmi, perché forse un po' si sentiva in colpa sapendo queste cose. Boh, vabbè questo non lo posso sapere per certo, ma di sicuro c'è che mi ha fatto passare per una matta che si è inventata una bella favola, e io nonostante sia i miei amici dotti dei fatti, sia i suoi che lo conoscono da anni, dessero ragione a me, gli ho creduto. Tutti mi dicevano che c'erano troppe coincidenze, troppe cose che non potevo essermi inventata di sana pianta per quanto florida possa essere la mia immaginazione. E questo l'avevo già capito, la cosa grave da parte sua, la cosa che non so se riesco a perdonargli, è di aver usato i miei sentimenti e le mie insicurezze contro di me.
Mi aveva conosciuta abbastanza da sapere che avrei messo in discussione le mie convinzioni se lui le avesse minate abbastanza, e così ha fatto! Lui direbbe che l'ha fatto per tutelarmi, ma secondo me ha tutelato più che altro sé stesso.
Manipolatore bastardo, mi fa salire tanto la paranoia da pensare che sia lui che stia spingendo il suo "amico" a starmi appresso pur di liberarsi di me. Ok forse esagero ma dopo che tuo padre tenta di ammazzarsi facendoti apparire come la sua assassina diciamo che sei portata ad estremizzare un tantino le situazioni, specialmente se si tratta di uomini.
Sinceramente arrivata a questo punto non so davvero più cosa pensare, da un lato vorrei davvero trovare un modo soprannaturale di farmi cancellare la memoria e dimenticarlo, dimenticare tutto ciò che lo riguarda. Dall'altra mi sento solo usata e presa in giro per l'ennesima volta.
Non sono nemmeno più sicura che a lui davvero sia mai fregato nulla di me. Fare finta è facile. Ma i fatti parlano più delle parole e qui di fatti niente solo tante parole fuorvianti.
Sono davvero arrabbiata con lui, tanto... Ancora di più se penso che non farà nulla per farmi capire come stanno davvero le cose, convinto di averlo già fatto mille volte. E anche lì altra presa per il culo e botta da stupida che non capisce le cose. Grazie davvero.
Eppure essere arrabbiata non fa sembrare tutto ciò meno doloroso o più facile da affrontare. Fa solo figurare lui più uguale agli altri di quanto non avessi pensato...

#thegirlwhowaited



Insomnia

Saltare il lavoro... Lo stai facendo nel modo giusto...

Mandare a puttane la tua vita? Probabilmente, pure... Mi sento come quando da pivella mi svegliavo la mattina e decidevo di non andare a scuola per paura delle cattiverie che giornalmente mi venivano rifilate, allora dovetti cambiare due scuole perdendo due anni e diplomandomi da privatista con successo. Io da sola lavoro meglio c'è poco da fare...
Non sono riuscita a riposare stanotte, un po' per i pensieri, un po' perché ho guerreggiato instancabilmente con almeno 3/4 zanzare che pur di mangiare mi avrebbero punto anche le orecchie... Ho un mal di testa fottuto e lo stomaco che grida vendetta e giuro ieri non ho bevuto né fatto serata, sono stata a casa col mio dolore.
Nemmeno la telefonata nel cuore della notte di quel ragazzo gentile mi ha fatta stare meglio, mi ha fatto un po' sorridere ma per me lui può essere solo che un amico e comunque non riesco a fidarmi...
Si è dichiarato più di una volta ma l'ho sempre tenuto a distanza, per vari motivi: un po' perché si conoscono e non sarei la prima ragazza causa di tensioni tra di loro quindi potrebbe essere solo una ripicca, è ben più grande di me e M. stesso, ma non solo lui, mi avevano messa in guardia da questo personaggio, e poi vabbè è comunque un uomo... A M. comunque di certo non importa anzi probabilmente non vede l'ora che qualcuno mi porti via dal suo radar.
Anzi se avesse già letto quanto ho scritto ieri notte in preda all'ira saremo già passati direttamente all'odio. Poco male, nel senso che per quanto mi dispiaccia, il suo modo di mostrare odio o benevolenza, nei miei confronti si traduce sempre con silenzio e indifferenza quindi dubito noterò la differenza. E' stupido... Condividere i miei pensieri su un diario virtuale restando col dubbio che lui li legga o meno, è stupido e da codardi mi direbbe lui, ma a me sa meno di invasione, se gli scrivessi direttamente mi sentirei più invasiva, almeno così mi rimane il beneficio del dubbio.
E poi lui non è l'unico problema... Ieri di nuovo tutto il giorno a digiuno, sono stata svegliata a un'ora indecente per essere domenica, da urla di bambini chicani che correvano al piano di sopra ciò vuol dire niente pranzo per me, perché per mio padre loro hanno la precedenza. Ho smesso di combattere tanto non serve a niente, forse il giorno che il mio cuore smetterà di battere mio padre troverà finalmente pace.
Per cena ero troppo devastata per mangiare... E comunque in frigo non c'è altro che insalata amara e succhi di frutta.
Sicuro ieri era per farmela pagare per la cena con le mie amiche di sabato sera, cena fatta con spesa condivisa quindi non levata dalla sua bocca, e di cui anche lui ha usufruito. Quanto l'ho odiato quella sera... Quando qualche mio amico/a viene a casa lui mette su la maschera del caro vecchietto che si fa compatire, super-ospitale ed è triviale quanto riesca a sminuirmi senza farsi notare. Con frasi apparentemente innocue del tipo "Non offri un aperitivo alle tue amiche?" o "Guarda che in tavola mancano le posate". Piccole frecciatine che mi ricordano i tempi delle umiliazioni in ufficio e mi fanno venire voglia di svuotargli in testa la padella piena d'olio bollente.
Ultimamente la vita sembra più pesante, so di averne passate tante ma a un certo punto non dovrebbe arrivare la calma dopo la tempesta? Invece qui sembra sempre che vada a peggiorare... Mi preoccupa che nelle ultime due settimane spesso mi soffermo davanti al nutrito pacco di medicinali di mio padre, accarezzando l'idea di fare qualche cagata come anni e anni fa. Ieri poi è stata davvero il massimo, come se tutte le ferite degli ultimi anni si fossero riaperte e tutto il dolore tornato a galla. Sono quei momenti in cui non bisognerebbe restare da soli... Ma ovviamente gli amici avevano di meglio da fare e nella disperazione ho pensato perfino di chiedere a Lui, beccandomi un annunciato e secco rifiuto.
"E' troppo presto..." avrà pensato che fosse un chissà quale intricato piano per ottenere qualcosa da lui, in realtà avevo solo bisogno del suo modo unico di farmi star meglio, di farmi dimenticare tutto il male che mi circonda, sebbene anche lui ora faccia parte di quel male, affrontare il dolore col suo aiuto sarebbe stato meno doloroso. E poi è stato lui a dire che avrebbe preferito fossimo amici invece di perdermi, probabilmente era solo una scusa per sembrare profondo, gli amici si vedono nel momento del bisogno no? E io nel momento del bisogno mi sento sempre come la particella di sodio in acqua lete...
 Non riesco davvero più a fidarmi delle parole di nessuno, la gente mi usa e mi butta da una vita e io non riesco a diventare abbastanza stronza da impedirglielo. Mi distruggerà, lo so, forse l'ho sempre saputo, ma non riesco a essere diversa da quella che sono.
Onestamente non so più che pensare, della mia vita, della situazione con lui, dei miei cosìdetti amici, di questa sorta di lavoro che faccio e che odio.
Altri lavori non ne trovo, nuove amicizie si possono fare ma per consolidarle ci vuole tempo e io sinceramente non ho voglia di dare la possibilità ad altri estranei di tradire la mia fiducia, la mia vita è una merda, non ho niente e non sono nessuno e lui beh... Che altro dire che non sia già stato detto più e più volte?
Io l'ho scelto e lui non ha scelto me, mi sento quasi un pokémon sfigato, posso ipotizzare che lui abbia dei sentimenti irrisolti per me ma tanto persiste nel tenerli repressi quindi per quanto la volontà di combattere per ottenere quello che voglio sia tanta, lui non è un oggetto e quindi se ti chiede di smettere puoi solo arrenderti, incazzarti e piangerti addosso attraverso uno stupido blog, tra l'altro sperando che lui veda le tue ragioni e arrivi col cavallo nero (perchè bianco è banale e decisamente non da lui) e mi salvi, perché l'autocommiserazione è davvero sexy vero?
La vita fa schifo, ti mostra come potrebbe essere la felicità e poi ti ricaccia nel limbo della banalità, che a quel punto sapendo cosa ti stai perdendo, non è più solo routine ma tortura. Un po' come salire la ripidissima e infinita scala per il paradiso per poi trovare il cancello chiuso e poter solo guardare quant'è bello all'interno.

Comunque do il benvenuto a un'altra giornata di dolore e inutilità, e sinceramente spero di riuscire a mangiare e/o a dormire un po' almeno oggi.


domenica 28 settembre 2014

To suffer alone makes me angry

You know what? Fuck off... You don't want to listen to my apologies only cause you know that it's YOUR fault... And it's meaningless to say that you have always put it clear, it's meaningless to say that you're sorry, because those are only words to me, you left me alone and probably you are so dumb that you're suffering too, not like me for sure, but I know you miss me, I know that you care more than you say, and it's not the alcohol that can replace my hugs, it's not some other girl, I was the only one and you simply throw me away like rubbish. I hate you... I hate you cause it's not fair that you can make me suffer like this, today I've spent the day crying for a man that wants to act like he doesn't care about us, and I'm still cryng for god sake!
It's enough to think that the only thing that you have done when you though that it was the last time, was to show me your "not-decent-human-behavour" and if I didn't come to you, you'd let finish all like this, only for pride. And you had the courage to tell me that you spent half an hour alone, you chose to be alone, you chose not to talk to me, and if you wanted me it was enough to ask, cause I never wanted to hurt you, NEVER!
You're selfish and you're a coward, and yes I'm still thinking that you're a hypocrite full of himself. I'm not so crazy to invent all this movie in my head or to believe something from nothing.
I've seen your interest, over the sex and over the friendship... Maybe very rare but I've seen moments when you were happy only because we were together, times when you've opened your heart, let me in wanting anyone else next to you, besides me.
I'm so angry because I know that you will never admit this, you will never admit that I was important to you, I don't know if you have afraid of me to hurting you, don't want "menate" or to losing your important loneliness but I'm sick and tired of this. I hope you read this and I hope you suffer a bit, to understand what you're losing... And I know it's cruel by me, but you too were cruel to me, making me feel like a pathethic mad girl with hallucinations. I was really awesome, we were awesome together, and you chose to fucked up all. You have never spent a good word on me, never, and I never take revenge like you did, cause I can say that I hate you but more than this, I love you, so if you want to make me suffer more for the words that I wrote here... Be my guest! If you want to ignore me, go ahead, you're very good at it.
But if you want to makes things right, in whatever way, start act like a man and face me.
Look for me, invite me out, move your ass and come here if you really want me in your life. Maybe you really don't want a relationship for now, but if it's true that you care about me, not like the fucking goldfish, but like the girl that give you such trust to make her heart in your hands, call me... Don't leave me alone, cause when you will realize that I was important, it will be too late.
Remember all the times we chat on the benches... It's so sad to stay there alone don't you think? I want you in my life so badly,.. What I got to do to make you care?
Or if you really stay better without me and you only played with me... Tell me to go to hell, stop being easygoing. Do your worst, kill me once for all!



Take my pain away...

Domenica... Giorno d'inutilità...

Sono bloccata a letto, ieri sera non ho nemmeno bevuto eppure mi sento uno schifo... Oggi di più ma in realtà sono giorni che mi sento uno schifo... E' il dolore, lo so, quel maledetto bastardo che è da mercoledì che mi tiene tra le grinfie e si diverte ad accartocciarmi ogni giorno.
Oggi la testa è lì, veramente anche ieri sera c'era, non sono riuscita a staccare i pensieri. Forse la colpa era della cover band dei Led Zeppelin, forse era colpa dell'atmosfera da concerto che ormai mi riporta sempre là con la testa. Penso a quella volta, davanti a quel palco all'aperto, a lui che ogni volta che mi allontanavo mi riportava vicino a lui, una delle più belle sere passate insieme.

Qualche giorno fa ho rivisto un'amica. Aveva bisogno di me, era un po' che non la sentivo ma immaginavo che avesse bisogno di tempo vista la rottura col suo ex.Sedute a un tavolo per un aperitivo, appena le ho chiesto - Come stai davvero? - lei ha iniziato a piangere e a raccontarmi tra i singhiozzi il suo dolore.Dalla mia bocca uscivano le parole di chi ha sofferto tante volte, ma mentre parlavo mi rendevo conto che non stavo solo parlando con lei ma anche con me stessa. Sebbene le situazioni fossero molto diverse, il dolore di un cuore infranto è uguale per tutti, cambia il modo in cui ognuno se la vive.Incredibilmente le mie parole l'hanno fatta stare un pochino meglio, quanto meno ad arginare le lacrime dopo un'ora, sono sempre stata brava ad ascoltare, dare consigli e consolare gli altri ma non me stessa. Sentivo che anche io volevo piangere ma non ci riuscivo, in pubblico mai, in condizioni nomali, e comunque anche a casa da sola non ci riesco è come se mi vergognassi visto che l'ultima volta è successo in pubblico. Inevitabilmente mi sono tornati alla mente tutti i pensieri che sto cercando di tenere fuori da giorni, anche se sembrano settimane, pensieri che mi assillano e mi tolgono la fame e il sonno... Non posso ancora essere obiettiva, non so quando e se potrò esserlo, ma mi manca quella presenza nella mia vita con cui ridere e a cui raccontare come va la giornata o quelle piccole cose che ci facevano ridere insieme. Dio mi manca ogni singolo giorno. Inevitabile torturarsi chiedendosi se ho sbagliato qualcosa, o se ho fatto tutto giusto ma non è bastato o se semplicemente ci vorrà del tempo... Domande che non avranno risposta a breve o forse mai... Mi chiedo se anche dall'altra parte manca la mia presenza... E chissà in che modo... La guerra più difficile è sapere di volere una persona nella tua vita e sbattere la faccia contro il fatto che non puoi averla senza soffrire, perché non puoi comunque averla nel modo che vorresti.
In situazioni analoghe, non ricordo di essere mai stata così tanto provata, non sono una roccia ma di solito do il giusto peso alle cose. Perché stavolta è diverso? Perché non riesco a darmi pace?
Ogni giorno spero che la tortura finisca. Che il telefono squilli portando buone notizie.
Dentro di me forse so perché è così difficile, ma non voglio pensarci, non voglio pensare a niente.
La vita è così ingiusta certe volte... Con me si sta dando particolarmente da fare e io sono così stanca di sopportare batosta, dopo batosta, dopo batosta.
Mi manca ok? Mi sento stupida e infantile per questo... E non riesco a fare pace col fatto che io a lui non manchi affatto, che probabilmente nemmeno mi pensa mai, si è liberato di un problema e ha ripreso la sua vita normale esattamente com'era prima che arrivassi io a stravolgerne l'equilibrio.
Per quanto sappia che mi vuole bene... No neanche, riformulo... Per quanto sappia che almeno un pochino lui si sia affezionato a me, so che non basta e so che più passerà il tempo più anche quel poco svanirà. Io non sono niente di speciale, è inutile che mi ripeta il contrario, perché se così fosse le cose sarebbero andate diversamente... E mi sento sempre più dannatamene patetica... 
Fuori c'è il sole, oggi è solo un buon motivo per tenere la tenda chiusa. Vorrei stare su quel divano a guardare film e ridere e scambiarci frecciatine e magari un po' di coccole... Invece sono qui sola e debole, patetica e insignificante,
Ho perfino deciso di smettere di allenarmi con gli altri perché significherebbe andare là e stare con l'ansia di incontrarlo. Allenarmi qui non ci sono mai riuscita per vergogna quindi di nuovo tornerò a guardare senza partecipare, e tanto anche ballare è diventato pesante, perfino il mio mare è diventato sterile a vedersi.
Non credo che sia tanto diverso dal disintossicarsi, devi combattere giorno dopo giorno tra crampi allo stomaco e mal di testa e insonnia, resistendo alla tentazione di farti un'altra dose. E' una sensazione che ho già provato ma di solito succedeva dopo mesi se non anni di storia e poteva essere comprensibile, per quanto io abbia amato forse una massimo due volte in tutta la mia vita e il fatto che non ne sia sicura mi fa dubitare anche di quelle.
Innamorarsi è diverso dall'amare, è l'inizio di tutto, anzi ancora prima c'è l'essere "presi bene da qualcuno" poi diventa pressante, ti alzi la mattina e pensi a quella persona, vai a dormire e pensi a quella persona, durante il giorno se pensi ai momenti passati insieme senti un morsetto allo stomaco e ti si stampa un sorriso ebete sulla faccia, ogni volta che ti squilla il telefono speri sia lui... Insomma è quella fase di cottura a fuoco lento che sta all'inizio di ogni storia.
E' quella fase in cui io sono cascata... E lui no.
L'altro giorno sono incappata in una citazione:

- Sei un vigliacco! Io mi sono messa in gioco... Le cose finiscono se c'è un motivo valido! Tu ce l'hai?
- Forse no... però non ho neanche un motivo valido per stare con te!
A vederlo poteva essere tranquillamente un dialogo tra noi due, uno tratto dai nostri litigi, e ancora giuro mi viene il batticuore se penso alla sua voce che trema che pensavo fosse perché non voleva perdermi o perché in realtà a me ci teneva più di quanto voleva ammettere e invece probabilmente era solo la rabbia. Comunque sono andata a cercare da dove fosse tratto e ci sono rimasta davvero di merda... Federico Moccia del cazzo... Un motivo in più per odiarlo dopo la gente che fa flessioni sui gradini e gare clandestine di moto per poi fare murales alti una madonna e mezza "perché io sono un bad boy ma ho il cuore di panna"... Ma vaffanculo...
Se non altro non era presa da 3msc...
Radio Charlie in questi giorni passa da momenti d'iperattività, colmi di canzoni struggenti con testi che sembrano parlare di me, di noi, a momenti di morte in cui non si sente altro che un white noise disperato e contorto.
Mi sento un fantasma, Penso a "Hole in my soul", e posso sentire, vedere, quasi toccare il buco che si è formato nella mia anima, i bordi frastagliati e anneriti, lapilli di fuoco che lambiscono le carni, gocce di sangue mischiati a lacrime, e intanto sento il mio corpo cadere nel vuoto, come nella bocca di un vulcano senza fondo, gli occhi sbarrati dal terrore, incapace di muovere le membra, un peso morto in caduta libera, e quel buco che mi uccide lentamente e dolorosamente.
Non so che fare, per una volta so perfettamente cosa voglio e non so davvero cosa fare senza mancare alle promesse che ho fatto. Mi sento una codarda per aver smesso di combattere, ma ero un soldatino che con una piccola e fragile spada tentava di intaccare un muro di cemento armato talmente alto da non vederne la cima. Eppure questo soldatino vagherebbe ancora intorno al muro in cerca di qualche crepa, di qualche punto di debolezza, perfino col rischio di non trovarne.
Quante volte avrei voluto essere nella sua testa, sentire i suoi pensieri, sentire com'è sentirsi dire tante belle parole, sentirsi così apprezzati e coccolati, e sentirsi anche in difetto perché tu non ricambi.
Forse è futile ma mi manca anche stare a letto con lui, giocare, cercarsi, negarsi, con malizia e desiderio... Specialmente l'ultima volta, proprio perché sapevamo che era l'ultima, è stato meraviglioso.
E lui ha fatto una cosa a cui magari non ha nemmeno pensato ma che mi ha fatto sentire così bene...
Lì davanti a lui, stesi a farci una piccola guerra di giusto e sbagliato, io provo a giocare sporco e resto nuda ma insicura come al mio solito mi avvolgo nel lenzuolo, lui prende quel lenzuolo, flebile scudo e lo scosta e poi mi guarda, non mi prende in giro, e io lo giuro, non mi sono mai sentita così bella...
Era capace di fare qualcosa ogni volta che lo vedevo, anche una piccola cosa che ogni volta mi faceva innamorare di lui come fosse la prima, facendomi dimenticare tutti i momenti negativi che potevano crearsi intorno...
Mi sembra di avere così tanti rimpianti ora...
Ogni giorno succede qualcosa che vorrei raccontargli, avrei voluto ascoltare i suoi problemi e i suoi crucci, avrei voluto essergli amante e amica, tutto ciò di cui avesse avuto bisogno.
Avrei voluto averlo nella mia vita, punto e basta.