Domenica... Giorno d'inutilità...
Sono bloccata a letto, ieri sera non ho nemmeno bevuto eppure mi sento uno schifo... Oggi di più ma in realtà sono giorni che mi sento uno schifo... E' il dolore, lo so, quel maledetto bastardo che è da mercoledì che mi tiene tra le grinfie e si diverte ad accartocciarmi ogni giorno.
Oggi la testa è lì, veramente anche ieri sera c'era, non sono riuscita a staccare i pensieri. Forse la colpa era della cover band dei Led Zeppelin, forse era colpa dell'atmosfera da concerto che ormai mi riporta sempre là con la testa. Pe
nso a quella volta, davanti a quel palco all'aperto, a lui che ogni volta che mi allontanavo mi riportava vicino a lui, una delle più belle sere passate insieme.
Qualche giorno fa ho rivisto un'amica. Aveva bisogno di me, era un po' che non la sentivo ma immaginavo che avesse bisogno di tempo vista la rottura col suo ex.Sedute a un tavolo per un aperitivo, appena le ho chiesto - Come stai davvero? - lei ha iniziato a piangere e a raccontarmi tra i singhiozzi il suo dolore.Dalla mia bocca uscivano le parole di chi ha sofferto tante volte, ma mentre parlavo mi rendevo conto che non stavo solo parlando con lei ma anche con me stessa. Sebbene le situazioni fossero molto diverse, il dolore di un cuore infranto è uguale per tutti, cambia il modo in cui ognuno se la vive.Incredibilmente le mie parole l'hanno fatta stare un pochino meglio, quanto meno ad arginare le lacrime dopo un'ora, sono sempre stata brava ad ascoltare, dare consigli e consolare gli altri ma non me stessa. Sentivo che anche io volevo piangere ma non ci riuscivo, in pubblico mai, in condizioni nomali, e comunque anche a casa da sola non ci riesco è come se mi vergognassi visto che l'ultima volta è successo in pubblico. Inevitabilmente mi sono tornati alla mente tutti i pensieri che sto cercando di tenere fuori da giorni, anche se sembrano settimane, pensieri che mi assillano e mi tolgono la fame e il sonno... Non posso ancora essere obiettiva, non so quando e se potrò esserlo, ma mi manca quella presenza nella mia vita con cui ridere e a cui raccontare come va la giornata o quelle piccole cose che ci facevano ridere insieme. Dio mi manca ogni singolo giorno. Inevitabile torturarsi chiedendosi se ho sbagliato qualcosa, o se ho fatto tutto giusto ma non è bastato o se semplicemente ci vorrà del tempo... Domande che non avranno risposta a breve o forse mai... Mi chiedo se anche dall'altra parte manca la mia presenza... E chissà in che modo... La guerra più difficile è sapere di volere una persona nella tua vita e sbattere la faccia contro il fatto che non puoi averla senza soffrire, perché non puoi comunque averla nel modo che vorresti.
In situazioni analoghe, non ricordo di essere mai stata così tanto provata, non sono una roccia ma di solito do il giusto peso alle cose. Perché stavolta è diverso? Perché non riesco a darmi pace?
Ogni giorno spero che la tortura finisca. Che il telefono squilli portando buone notizie.
Dentro di me forse so perché è così difficile, ma non voglio pensarci, non voglio pensare a niente.
La vita è così ingiusta certe volte... Con me si sta dando particolarmente da fare e io sono così stanca di sopportare batosta, dopo batosta, dopo batosta.
Mi manca ok? Mi sento stupida e infantile per questo... E non riesco a fare pace col fatto che io a lui non manchi affatto, che probabilmente nemmeno mi pensa mai, si è liberato di un problema e ha ripreso la sua vita normale esattamente com'era prima che arrivassi io a stravolgerne l'equilibrio.
Per quanto sappia che mi vuole bene... No neanche, riformulo... Per quanto sappia che almeno un pochino lui si sia affezionato a me, so che non basta e so che più passerà il tempo più anche quel poco svanirà. Io non sono niente di speciale, è inutile che mi ripeta il contrario, perché se così fosse le cose sarebbero andate diversamente... E mi sento sempre più dannatamene patetica...
Fuori c'è il sole, oggi è solo un buon motivo per tenere la tenda chiusa. Vorrei stare su quel divano a guardare film e ridere e scambiarci frecciatine e magari un po' di coccole... Invece sono qui sola e debole, patetica e insignificante,
Ho perfino deciso di smettere di allenarmi con gli altri perché significherebbe andare là e stare con l'ansia di incontrarlo. Allenarmi qui non ci sono mai riuscita per vergogna quindi di nuovo tornerò a guardare senza partecipare, e tanto anche ballare è diventato pesante, perfino il mio mare è diventato sterile a vedersi.
Non credo che sia tanto diverso dal disintossicarsi, devi combattere giorno dopo giorno tra crampi allo stomaco e mal di testa e insonnia, resistendo alla tentazione di farti un'altra dose. E' una sensazione che ho già provato ma di solito succedeva dopo mesi se non anni di storia e poteva essere comprensibile, per quanto io abbia amato forse una massimo due volte in tutta la mia vita e il fatto che non ne sia sicura mi fa dubitare anche di quelle.
Innamorarsi è diverso dall'amare, è l'inizio di tutto, anzi ancora prima c'è l'essere "presi bene da qualcuno" poi diventa pressante, ti alzi la mattina e pensi a quella persona, vai a dormire e pensi a quella persona, durante il giorno se pensi ai momenti passati insieme senti un morsetto allo stomaco e ti si stampa un sorriso ebete sulla faccia, ogni volta che ti squilla il telefono speri sia lui... Insomma è quella fase di cottura a fuoco lento che sta all'inizio di ogni storia.
E' quella fase in cui io sono cascata... E lui no.
L'altro giorno sono incappata in una citazione:
- Sei un vigliacco! Io mi sono messa in gioco... Le cose finiscono se c'è un motivo valido! Tu ce l'hai?
- Forse no... però non ho neanche un motivo valido per stare con te!
A vederlo poteva essere tranquillamente un dialogo tra noi due, uno tratto dai nostri litigi, e ancora giuro mi viene il batticuore se penso alla sua voce che trema che pensavo fosse perché non voleva perdermi o perché in realtà a me ci teneva più di quanto voleva ammettere e invece probabilmente era solo la rabbia. Comunque sono andata a cercare da dove fosse tratto e ci sono rimasta davvero di merda... Federico Moccia del cazzo... Un motivo in più per odiarlo dopo la gente che fa flessioni sui gradini e gare clandestine di moto per poi fare murales alti una madonna e mezza "perché io sono un bad boy ma ho il cuore di panna"... Ma vaffanculo...
Se non altro non era presa da 3msc...
Radio Charlie in questi giorni passa da momenti d'iperattività, colmi di canzoni struggenti con testi che sembrano parlare di me, di noi, a momenti di morte in cui non si sente altro che un white noise disperato e contorto.
Mi sento un fantasma, Penso a "Hole in my soul", e posso sentire, vedere, quasi toccare il buco che si è formato nella mia anima, i bordi frastagliati e anneriti, lapilli di fuoco che lambiscono le carni, gocce di sangue mischiati a lacrime, e intanto sento il mio corpo cadere nel vuoto, come nella bocca di un vulcano senza fondo, gli occhi sbarrati dal terrore, incapace di muovere le membra, un peso morto in caduta libera, e quel buco che mi uccide lentamente e dolorosamente.
Non so che fare, per una volta so perfettamente cosa voglio e non so davvero cosa fare senza mancare alle promesse che ho fatto. Mi sento una codarda per aver smesso di combattere, ma ero un soldatino che con una piccola e fragile spada tentava di intaccare un muro di cemento armato talmente alto da non vederne la cima. Eppure questo soldatino vagherebbe ancora intorno al muro in cerca di qualche crepa, di qualche punto di debolezza, perfino col rischio di non trovarne.
Quante volte avrei voluto essere nella sua testa, sentire i suoi pensieri, sentire com'è sentirsi dire tante belle parole, sentirsi così apprezzati e coccolati, e sentirsi anche in difetto perché tu non ricambi.
Forse è futile ma mi manca anche stare a letto con lui, giocare, cercarsi, negarsi, con malizia e desiderio... Specialmente l'ultima volta, proprio perché sapevamo che era l'ultima, è stato meraviglioso.
E lui ha fatto una cosa a cui magari non ha nemmeno pensato ma che mi ha fatto sentire così bene...
Lì davanti a lui, stesi a farci una piccola guerra di giusto e sbagliato, io provo a giocare sporco e resto nuda ma insicura come al mio solito mi avvolgo nel lenzuolo, lui prende quel lenzuolo, flebile scudo e lo scosta e poi mi guarda, non mi prende in giro, e io lo giuro, non mi sono mai sentita così bella...
Era capace di fare qualcosa ogni volta che lo vedevo, anche una piccola cosa che ogni volta mi faceva innamorare di lui come fosse la prima, facendomi dimenticare tutti i momenti negativi che potevano crearsi intorno...
Mi sembra di avere così tanti rimpianti ora...
Ogni giorno succede qualcosa che vorrei raccontargli, avrei voluto ascoltare i suoi problemi e i suoi crucci, avrei voluto essergli amante e amica, tutto ciò di cui avesse avuto bisogno.
Avrei voluto averlo nella mia vita, punto e basta.