lunedì 23 febbraio 2015

Sembra quasi la felicità...

Un battito di ciglia... E siamo già praticamente a marzo, gennaio è volato, febbraio pure.
Tante volte ho pensato di mettermi a scrivere per raccontare quello splendido gennaio, pensando che le cose non potessero andare meglio di così.
Da una parte Nick, il prototipo del bravo ragazzo: ogni mattina il buon giorno, ogni sera la buona notte, ogni volta che mi vedeva la luce negli occhi e frasi del genere "perché sei così bella?", il tipo di ragazzo che nota quando cambi trucco o acconciatura e ha sempre un complimento in serbo, che quando arrivi, alla domanda di rito "come va?" ti risponde "ora benissimo" e ti guarda come fossi la cosa più bella di questo mondo. 
Dall'altra sempre M... M. con i suoi silenzi, con i suoi sguardi impenetrabili, e improvvisamente col suo essere "umano", una strana accettazione nei miei confronti,  le serate insieme, le risate insieme, ed ecco che tutti i weekend quasi ero a dormire da lui, e mi aspettavo da un momento all'altro che esplodesse e mi dicesse basta, e invece no... E intanto si fa febbraio ed eccomi lì a fare praticamente vita da bigama, di notte con M. di giorno con Nick, e prima che si dica che sono una brutta persona, entrambi informati dei fatti, quindi ok sono una brutta persona lo stesso ma almeno entrambi lo sanno. 
Poi alla fine sono io che "esplodo"... Mi sono messa alla prova più e più volte per capire se fosse cambiato qualcosa nel mio cuore, addirittura battesimo del fuoco in forma di concerto, solo io M. e Nick. Ma il risultato era sempre lo stesso, se fosse dipeso da me avrei scelto sempre M. e anche a quel concerto vedevo Nick come una nota stonata. Ma ormai sapevo che la scelta non era mia o meglio potevo scegliere tra accontentarmi di essere la ragazza di comodo di M. fino a che non gli fosse passata a tiro un'altra disposta a dargliela, o essere la ragazza di Nick, essere portata fuori a cena, essere sempre coccolata e riempita di attenzioni da qualcuno che non sarebbe mai stato la mia prima scelta, ma per cui la prima scelta ero io. 
Urgeva una decisione, quanto meno una presa di posizione. Da una parte mi mettevo nei panni di Nick che si stava facendo preciso sputato la mia stessa trafila con M., certo con una persona molto più accomodante di fronte, ma comunque non se lo meritava e quindi non volevo tenerlo in bilico ancora; ero seriamente tentata di dargli una possibilità concreta solo perché sapevo come sarebbe stato felice, come potevo solo immaginare lo sarei stata io se M. l'avesse data a me.
Dall'altra volevo che M. prendesse una posizione, sapevo benissimo quale sarebbe stata ma non mi piaceva uscire di scena senza averlo messo davanti alla realtà che con me ci stava bene e che per quanto potesse lasciare che lo credessi, io non ero scema e non volevo essere la sua ruota di scorta. 
Quindi come una piccola Hannibal Smith preparo il piano. Approfitto della ricorrenza di un anno dal primo incontro per organizzare una cena, lui sicuro sospetta ma accetta.
Preparo una cena da masterchef, giuro mi ci impegno da 10, prendo pure lo spumante anche se mi fa fondamentalmente schifo. L'idea di base era di iniziare il discorso con un brindisi, prima di cena... Durante la cena... Dopo cena? Passa il tempo e non riesco a spiccicare parola, lui lo sa che devo dirgli qualcosa ma entrambi abbiamo paura di rompere quell'equilibrio. Faccio fuori mezza bottiglia di quella merda di spumante, mi sento un'idiota e incombe l'ora di uscire, a un certo punto penso: "Fanculo... Alla peggio smetti di fare da ripiego" e comincio...
Lui inizia col solito ritornello, e invece di affossarmi a sto giro m'infiammo... Ok sei sempre stato chiaro, ok vuoi essere libero di farti chi ti passa a tiro, ok ti fa piacere passare il tempo con me, ecc ok tutto ma allora scegli cazzo, e stavolta lo fai tu. O con me o senza di me.
Esco dal mio corpo e mi guardo da fuori, mi stupisco della mia forza, poi guardo lui e mi sento male, lo vedo in difficoltà, più di quanto non l'abbia mai visto, m'impongo di dargli ancora del tempo, ma non troppo, qualche giorno, per ordinare le sue priorità, anche se non credo davvero che sceglierà me, ma non lo posso vedere così mi si stringe il cuore, è comunque l'uomo che amo dannazione.
Lui annuisce e resta in silenzio, io con lui, restiamo così per un tempo che mi sembra lunghissimo... Mi dice che non vuole più uscire, non capisco se vuole che resti o no, provo a chiederglielo più e più volte ma non ottengo una risposta chiara, così decido di restare un po', anche solo x dimostrargli che m'importa, che non ci godo nel metterlo in difficoltà. Quando vado via è quasi l'una, lascio un pezzo di cuore su quel divano, insieme alla paura di aver fatto la scelta sbagliata, ma poi capisco che deve stare da solo con i suoi pensieri e raggiungo gli amici, mi sento stranamente forte e libera, so che qualunque cosa succederà da quel momento, sono stata coraggiosa e ho giocato la mia partita con onore fino all'ultimo. 
Dentro di me decido che il tempo limite per aspettare la sua decisione sarà una settimana dopodiché sceglierò io per lui, o meglio sceglierò di non essere più parte della sua vita, sceglierò di uscire con Nick, perché se lo merita e perché sono una codarda e so che con lui sarebbe più facile affrontare il distacco da M., sceglierò per l'ennesima volta di accontentarmi.
Ma qualcosa si muove... E giovedì dopo allenamento serata insieme, puntuale come un orologio svizzero compare Pier: io lo vedo un po' come una sorta di angelo custode cazzaro di questa stramba storia; c'era lui a spingere M. tra le mie braccia la sera del nostro primo bacio e sembra appaia tutte le volte che c'è un momento cruciale, o quasi... Gli ho voluto un sacco bene quella sera, quando di punto in bianco ha iniziato a farci domande imbarazzanti su a che punto fosse il nostro rapporto, ero imbarazzata a morte ma in un certo senso era piacevole essere trattati da coppia e poi sapevo che sotto sotto forse M. si sarebbe sentito un po' una merda e a quel punto ogni cosa avesse potuto farlo un po' riflettere era benvenuta. Purtroppo vittima di quel simpatico frangente ancora una volta Nick che si è visto tutta la scena in quanto Pier non sapeva nulla del suo ruolo nella storia.
Finiamo la serata con un invito al suo compleanno per quella domenica e via di nuovo da M. Non so bene perché ma son finita a dormire da lui, e così il venerdì e il sabato e la domenica... Sono state serate stupende e lo stare così vicini speravo lo aiutasse a capire cosa voleva. Tra sabato e domenica mi sono lasciata prendere dal panico e dalla tristezza, col senno di poi mi sento un'idiota... Ho rovinato un momento bellissimo, eravamo a letto io al mio posto dal mio lato pronta a dormire senza disturbarlo, quando invece lui mi tira a se e mi abbraccia, non mi tiene solo tra le sue braccia inerme, mi tiene proprio stretta, mi accarezza e quando la sua mano arriva sul mio viso e mi scosta i capelli, nonostante il buio, so che sta per baciarmi e sento che sto per morire...
Non si era mai comportato così, l'unico frangente in cui mi baciava era durante il sesso, e spesso penso con fatica. Quindi decido che prima che quel bacio arrivi, prima di illudermi, DEVO sapere che c'è dietro. 
Maledetta paranoia...
"Mi stai spaventando... Sei in cerca di sesso vero?"
"...Anche." 
Chissà perché decido che quel "Anche" sia semplicemente un "si"8 e ci rimango malissimo, non voglio fare sesso con lui, non voglio farmi comprare da un abbraccio per un po' di spasso e poi essere parcheggiata per l'ennesima volta dal mio lato del letto e buonanotte... Io con lui voglio fare l'amore quella sera, voglio stare tra le sue braccia e baciarlo e lasciarmi baciare mentre i nostri corpi sono una cosa sola, ma senza la malizia e la violenta passione che caratterizza il sesso, specialmente il nostro, e che è magnifica ma non è ciò che voglio e di cui ho bisogno in quel momento... Così provo a farmi coraggio e a dimostrarglielo, nel modo più dolce e romantico che mi venga in mente: comincio a baciare ogni centimetro del suo corpo, piano, senza fretta, mettendo tutto l'amore che ho in ogni singolo bacio, soffermandomi sulle parti di lui di cui so non va fiero, e che io invece adoro, come il rilievo sul petto segnato dal suo sterno. Quando finisco, io non so se lui abbia capito, ma voglio stargli vicino, sentirmi sua, quindi lo lascio fare di me ciò che vuole, senza smettere di baciarlo e abbracciarlo il più possibile... Quando tutto finisce mi sento male, e senza dire una parola mi rimetto al mio posto, lui non dice nulla e si addormenta e dopo qualche ora a soffocare le lacrime prendo finalmente sonno  anch'io, uper non più di un paio d'ore... 
La mattina dopo non riesco nemmeno a guardarlo negli occhi, voglio solo andare via, lui se ne accorge ma non voglio parlarne, rispondo schiva ed esco. Corro da Nick ad aprire i rubinetti, non è giusto lo so ma mi sento uno schifo e ho bisogno di sfogarmi con qualcuno che mi abbracci e non si faccia problemi a dirmi che mi vuole bene. E così la giornata passa tra lacrime e il recupero del sonno che non sono riuscita a godermi la notte prima. E il povero Nick lì a raccogliere i pezzi da buon amico quale vorrei fosse e nient'altro.
La sera ci sarebbe stata la festa di Pier e io dovevo tornare da M. a vestirmi e fare una doccia, dovevo affrontarlo ma non avevo voglia di affrontare il discorso tanto di lì a qualche giorno le cose si sarebbero risolte, in un modo o nell'altro. Alla festa tiro giù tanto di quell'alcol che quasi mi dimentico di avercela con lui, e lui mi aiuta a dimenticarmene quando risponde alle mie avance da ubriaca molesta baciandomi, o meglio lasciandosi baciare, in pubblico. Pier se la ride sornione quando ci guarda, come un Cupido che osserva tronfio il suo operato. 
Tornati a casa vorrei solo saltargli addosso ma ho bevuto decisamente troppo quindi spedisco M. a dormire e mi godo un randevue abbracciata al mio amante per quella notte: il cesso. -_- 
Che bella figura, oltretutto riesco a sbatterci la faccia talmente forte da farmi un occhio nero, dio che stile Charlie...
Eppure lui la mattina dopo è tutto coccoloso, tutto preoccupato per il mio occhio nero e io sto da dio nonostante i postumi... :)
Gli preannuncio che martedì avrei preteso una risposta e lo ringrazio x quel lungo weekend così piacevole. 
Arriva martedì, non sono certa che lui prenda davvero una decisione ma per facilitargli le cose gli dico che gli basta invitarmi da lui a dormire per il si, e andarsene da solo per il no. La serata mi sembra lunghissima, e in effetti lo è più del solito, ci sono proprio tutti, i miei e i suoi amici, lo vedo impegnato in grandi consultazioni e non so più cosa pensare, la speranza e la disperazione combattono all'ultimo sangue. E lo stronzetto mi vede che sto friggendo ma aspetta fino all'ultimo... 
Quando viene da me e mi dice "a breve andrò a casa" mi sento morire, in mezzo secondo cerco di non perdere la calma e scegliere le parole migliori per un addio...
Poi aggiunge "Vuoi venire con me?" lasciandosi scappare un sorriso luminoso. Mi ci vogliono un paio di secondi per realizzare... 
"A una condizione... Posso abbracciarti e gongolare come un'idiota?"

Mentre ne scrivo mi escono lacrime di gioia...
Una volta a letto precisiamo le condizioni brevemente, nessuno usa le parole "stiamo insieme" o "relazione" e sinceramente delle etichette non mi frega un cazzo in questo momento, m'importa solo dell'impegno che si sta prendendo con me e chiarisco che sia SOLO con me, gli garantisco di non mettergli pressione come da sua richiesta e siamo apposto. Ci abbracciamo e baciamo, io non riesco a smettere di sorridere, avrei voglia di sesso celebrativo ma sono le 3 e passa e lui domani avrebbe lavorato quindi gli do la buona notte e faccio finta di addormentarmi tra le sue braccia, in realtà non chiudo occhio nemmeno per un minuto quella notte, ho l'adrenalina a mille, ho paura che sia un sogno, continuo a fissare un po' lui che dorme (e a sto giro russa XP) quando è girato verso di me, un po' il soffitto, sempre con una paresi facciale da ebete e mentre radio Charlie passa "Don't you forget about me" alzo il pugno al cielo alla Judd Nelson di Breakfast Club...
La mattina dopo metto da parte la felicità e mi vedo con Nick per le dovute "esequie". 
Non è per niente facile, anche meno di ciò che pensavo, però ci riesco e passo la mattina con lui a raccogliere i pezzi. Poi torno a casa e lascio che la felicità affiori... Butto a palla le canzoni più allegre che conosco, lascio che radio Charlie suoni davvero e a tutto volume: Walkin' on sunshine, Happy, Wake me up before you gogo, You make my dreams come true, ecc... Saltando sul letto, ballando da sola e col gatto, lascio che tutta la stupidità che ho dentro venga a galla ed è bellissimo e liberatorio da far schifo!
Domani è solo una settimana da quando è iniziata eppure ogni giorno rimango stordita e felice di fronte a qualche suo gesto a dimostrazione del suo impegno, dal bacio di saluto prima di andare al lavoro sulla bocca invece che sulla guancia, all'abbracciarmi sul divano davanti alla tv, fino al sentirsi su whatsapp in maniera decisamente più assidua di prima. 
Penso di poter affermare con sicurezza di non essere mai stata così felice in tutta la mia vita... E anche se a quest'ora se avessi scelto Nick sarei la persona più coccolata del mondo, niente vale ciò che provo quando M. mi apre il suo cuore e il suo mondo... Un suo bacio, una sua carezza, il suo rannicchiarsi tra le mie braccia e ridere insieme valgono più di qualsiasi seconda scelta conveniente di questo universo... Perché stavolta l'ho scelto io... E anche se dovrò sudarmela, e ogni giorno ho paura di perderlo o che cambi idea, so che il meglio deve ancora venire... E non vedo l'ora...
Mi sento come un bambino che non ha mai avuto il regalo che sognava per natale, e poi finalmente eccolo lì ed è tuo e non ci credi... E mi costa una fatica allucinante non saltargli tra le braccia ogni volta che lo vedo, non baciarlo ogni volta che mi guarda negli occhi, senza contare che ho sempre e dico sempre voglia di lui... Ma ho promesso di fare le cose con calma e quindi è solo che una dolce tortura...  
Mi viene in mente la scena di City of Angels, un po' triste ok ma è bellissima, quando Nicolas Cage parlando di Meg Ryan che è morta neanche 24 ore dopo che finalmente si sono messi insieme dice: 
"I'd rather have one breath of her hair, one kiss of her mouth, one touch of her hand than an eternity without it..."

Capisco benissimo... Dovesse finire domani non rinnegherei nulla... Però cazzo, voglio che continui il più possibile... :)



venerdì 2 gennaio 2015

My super sweet New Year's Eve 2015

Vorrei un ricordo indelebile di questo capodanno...I ricordi non sono affidabili sulle lunghe distanze, specialmente se ogni tanto si mescolano simpatici additivi al tabacco per farcire le cartine...
Quindi decido di ripercorrere quella notte, finché i ricordi sono ancora freschi, per quanto lo possano essere dopo una sbronza da capodanno e tornare a scrivere...
Di sicuro non mi aspettavo niente del genere a inizio serata, ma è da quando questa stramba storia è iniziata che le cose succedono ad minchiam quindi non sorprendiamoci più di nulla.

Non mi soffermo più di tanto sull'inizio serata, per carità molto divertente, le classiche cazzate che si fanno e si dicono tra amici quando girano 4 bottiglie di spumante e la voglia di disfarsi tipica del san silvestro. Mi ero imposta di non pensare alla questione M almeno per quella sera, ero già soddisfatta di aver appianato le cose via messaggio nel pomeriggio e fino a "data-da-destinarsi" sarebbe andata bene così. Poi vabbè i tuoi amici mandano a puttane i tuoi piani di zen mentale perché è divertente fare battutine e infilare il dito nella piaga, vero? Grasse risate... Faccio la faccia di una bambina che sta per scoppiare a piangere e loro cambiano subito discorso... Tiè!
By the way dopo la sezione di trucco e parrucco con le amiche, la pizza, il digestivo e il 3-2-1 in piazza, ci si sposta al solito locale (e con solito nulla tolgo, anzi ormai la vedo quasi come una seconda casa).
Faccio in modo di alzare vertiginosamente il tasso alcolico nel più breve tempo possibile
Obiettivo: non pensare a...
- M.
- Quello stronzo di mio padre che sicuramente starà gozzovigliando in casa con la mandria e chissà in che condizioni la troverò.
- Il lavoro che continuo a non trovare.
- Il triangolo amoroso in cui sono stata infilata senza volere, dove mi trovo con il ragazzo che piace alla mia nuova migliore amica, il quale mi dedica un sacco di attenzioni non richieste, specialmente perché non voglio casini con lei. Lei per cui, per altro, capodanno è già una serata difficile a prescindere.
- La perdita ormai assodata della compagnia di Genova, incazzati e offesi con me perché sono una maledetta stronza "per come mi sono comportata in quest'ultimo periodo e per quello che ho detto in giro"... Io non so di cosa parlino ma va bene. Tra l'altro quando chiedi spiegazioni convenientemente ti viene detto: "con questo concludo e non risponderò più a nulla".

...Challenge accepted!

Io maledico/benedico il mio cervello e il fatto che, per quanto possa bere, al max passo dallo stordimento allo sbocco ma mantengo sempre una sorta di meccanismo di controllo che se la situazione lo richiede mi fa uscire dallo stordimento quanto basta per concentrarmi su una situazione impellente.
Mezza bottiglia di spumante dolce dopo 14 anni che non ne toccavo una goccia + 2 sambuche +  4 cocktail base vodka = testa leggera quanto basta, ADD e sorriso a mo' di paresi... Ci sta!
Quando arriva M. le amiche subito fanno rapporto, giuro non l'ho chiesto ma la solidarietà femminile milita con forza nei loro cuori, mi fan ridere perché mi dicono di non agitarmi, io in realtà sono talmente tranquilla da essere tra il sublime e il meschino.
Penso di aver ballato con chiunque, maschi, femmine, strusci vari; chissà perché quando mi vesto da donna la gente mi tratta in maniera diversa, gli uomini in particolare. La cosa mi urta perché sono sempre la stessa persona e il fatto che sia più piacevole avere a che fare con me solo perché ho un'invidiabile stacco di coscia mi offende un tantino...
Lato positivo: bere gratis. E comunque stavo davvero da 10 con quel vestitino. :P
Ero elettrica, non riuscivo a stare ferma in un punto per più di qualche minuto, solo per ballare mi sono fermata e poi via a salutare gente, riempire il bicchiere e via di nuovo.
Ovviamente saluto e auguri a M sono d'obbligo visto il chiarimento pomeridiano, capisco subito che pure lui è bello carico.
Passano almeno un'altra ora o due prima che mi soffermi fuori con i compagni di serata a fare due chiacchiere e fumare non so quante sigarette. Poi lo vedo attraverso la vetrina seduto da solo con l'aria sfatta di chi da un momento all'altro vomiterà l'anima. Il pensiero che passa nella mia testa è letteralmente: "Ma sì, facciamoci del male" e quindi entro e mi siedo con lui.
Non chiedetemi come cazzo sia successo perché giuro non lo so, ma dopo poco siamo scivolati nei famosi discorsoni che ci eravamo ripromessi di non fare quella sera.
Mi sembrava di soffrire di diarrea verbale, gli ho detto tutto, tutto quello che avevo scritto per non dimenticarmi nulla, tutto quello che avevo deciso di non dirgli più perché tanto non gli interessava, e lui ascoltava e per quanto stesse male non mi ha detto basta. Fino a che è uscito, violento e impacciato come l'acqua che rompe una diga: "M. io ti amo".
Rimango interdetta per un minuto, la prima volta che lo dico col cuore in tutta la mia vita e lo faccio da ubriaca cercando di sovrastare la musica di fondo del locale per farmi sentire da lui. Pessimo. Ma ormai è andata. Lui non sobbalza, risponde tranquillo che lo sapeva, cerco di fargli capire l'intensità della cosa. Poi lui dice una cosa spaventosa e bellissima al tempo stesso: "Ormai quando fai qualcosa io so già perché la fai"... Si, lo so che hai imparato a conoscermi, io invece dici di no, io non lo so, ma se davvero non ho capito niente di te è colpa tua perché non ti sei mai aperto con me più di tanto. Questo non credo di averglielo detto, non per paura, ormai il peggio era uscito, ma perché poco dopo ho dovuto trascinarlo fuori in emergenza sbocco.
Alla fine per fortuna  possiamo dire che il suo malessere si sia risolto senza sbocco ma in una "bolla", purtroppo non di sapone, ma che mi ha dato materiale per ridere x i 10 minuti seguenti. E poi boh la situazione in generale era da ridere, lui che x mezz'ora ha provato a farsi su una sigaretta che alla fine gli ho girato io, lo stare in piedi entrambi per opera di non so quale santo, e intanto tra una risata e l'altra si andava avanti coi discorsi, c'è stato anche il momento triste, accidenti a me e al pianto compulsivo, patetico davvero. Ma la parte peggiore è stato quando mi ha chiesto della partenza e di questo preferirei davvero dimenticarmi.
Gli ho chiesto di dormire da lui, nelle condizioni in cui eravamo era palese quello che sarebbe successo ma lui lo ha comunque voluto mettere in chiaro. Ma dopo tutti quei discorsi, a capodanno, con gli occhi ben aperti sulla realtà... Alla fine perché no?
Salutiamo tutti o quasi, amici e amiche mi guardano storto preoccupati che stia facendo una cazzata, cerco di tranquillizzarli, sono troppo ubriaca e felice di aver finalmente buttato fuori tutto.
Saliamo in macchina e trovo la forza per guidare quei 5 minuti che servono per arrivare da lui.
In casa gli lascio il tempo per andare in bagno a riprendersi un attimo, per quanto possibile, intanto continuano le situazioni comiche. Quando esce io sono seduta per terra appoggiata agli stipiti del salotto perché non mi reggo in piedi e anche per star seduta mi serve l'appoggio, intanto fumo una sigaretta, la spengo e lo tiro giù vicino a me, lui è un disastro ma non m'importa, ci baciamo per terra, mi gira la testa ed è bellissimo, ho una voglia di lui che non capisco più nulla.
Andiamo in camera fallendo miseramente il tentativo di arrivarci io in braccio a lui. Sfoggio il completino rosso capodanno, e torno tra le sue braccia e non mi lascia più... Decisamente non è mai stato così bello, e per quanto io faccia l'amore e lui sesso, stavolta la differenza non si nota, siamo teneri, scherzosi, eccitati, dolci, selvaggi... In una parola: liberi...
Non riesco mai a tenere gli occhi aperti per troppo tempo, e quando lo faccio trovo sempre i suoi che mi guardano, scuri e profondi e non riesco a sostenerne lo sguardo per più di qualche secondo, ho paura di annegarci, ho paura di perdermici più di quanto non sia già, paura che il piacere diventi insostenibile...
Andiamo avanti fino ad essere sazi e stanchi, poi mi abbandono tra le sue braccia e ci addormentiamo così, nudi e abbracciati e per una volta non mi sento nel posto sbagliato, non mi sento di troppo, mi sento a casa e anche se so che la realtà è lì fuori ad aspettarmi, questa notte è la vittoria in una storia di sconfitte, e anche se durerà solo fino a domani, scelgo di essere felice e penso che lui faccia lo stesso.
Quando ci svegliamo, a poco a poco sparisce anche la mia paura che sia stato tutto merito dell'alcol, lui ha dei postumi orrendi eppure non è burbero come al solito, lo lascio a letto da solo a cercare di riposarsi un po'. Gli metto apposto casa, reduce del cenone con gli amici, perché sapevo che altrimenti si sarebbe ritrovato a farlo da solo e visto come stava non mi sembrava proprio il caso e poi lo ammetto un po' è bello fargli notare quanto sia meravigliosa e quanto poco lui mi meriti certe volte. Eppure eccomi là.
Lui prova ad alzarsi ma sta ancora una pezza, si lascia convincere a prendere un ibuprofene e a quel punto io ho finito di mettere apposto quindi mi rimetto a letto con lui a prendermene cura e noto con sorpresa che mi lascia fare, si lascia massaggiare la testa e accarezzare i capelli, mi fa sdraiare di nuovo vicina a lui e dopo un po' finalmente si sente meglio.
Esamino la nottata e tutto quanto accaduto fino a quel momento e decido di ringraziarlo, gli dico quanto gli sia grata di avermi regalato il capodanno più bello della mia vita, di avermi concesso un po' di felicità, di essere stato sincero con me e di avermi ascoltata, di essere stato più che mai dolce e tenero, lo guardo negli occhi, finalmente non vedo lo scazzo di avermi intorno, anzi, sebbene stanco sembra quasi che stia bene lì con me, radio charlie passa Guapa Loca, "in quei secondi di Nirvana dove ci guardiamo l'anima"... Ci abbracciamo di nuovo, ridiamo e gli faccio notare quanto fosse che non ridevamo così insieme, e di quanto la cosa mi mancasse, trovandolo d'accordo.
Vorrei che tutto questo non finisse mai... Che lui fosse sempre così con me... Ma forse proprio perché è tempo rubato che è tutto così dannatamente bello.
Decido di farci l'amore ancora una volta, perché non riesco a fare a meno di desiderarlo, ridiamo e ci rotoliamo in quel letto da cui non vorrei più uscire...
Lo so che non dovrei pensare certe cose perché mi faccio solo del male, ma non posso fare a meno di notare tutti quei dettagli, tutti quei comportamenti che ormai tra noi son diventati rito e che se qualcuno vedesse dall'esterno farebbero solo pensare che siamo una coppia fantastica e nel nostro piccolo, dannatamente tenera. Ma è colpa mia, se avessi saputo essere più paziente e meno pressante, forse a quest'ora staremo insieme, ma sono stata un'incapace e un'imbranata e ora è troppo tardi per tornare indietro. Quello che fa ancora più male è vederlo sorridere e stare bene con e grazie a me, perché vorrei potesse essere sempre così, ma lui non vuole e anche se a volte gli mancassi non me lo direbbe mai, se cambiasse idea, non lo ammetterebbe mai.
Ma il sole è già alto, e di lì a poco la realtà avrebbe bussato perentoria.
Quando lascio casa sua il sole sta già tramontando di nuovo, la giornata è volata e io non riesco a smettere di sorridere continuando ad avere flash di momenti bellissimi...
Ho addosso i suoi vestiti, non avendo avuto dietro un cambio; mi sento buffa ma in qualche modo al sicuro nella sua armatura.
Arrivata da mia madre sono davvero di poca compagnia, inizialmente assorta nei pensieri, poi crollo definitivamente sul divanoletto.
Al risveglio sento un dolorino sulla destra del collo, se lo sfioro si sente più forte ma mi fa subito sorridere e arrossire: è il ricordo dei suoi teneri morsi, mi lascio quindi andare a un lieve masochismo premendo con le dita sul collo per sentire più forte quel dolore così soave e bearmi del ricordo per altri 5 minuti.
Non è sicuramente la parte più importante, ma fare l'amore con lui è così bello e naturale che ogni volta mi sembra di morire e rinascere tra le sue braccia... Il modo in cui cerca la mia bocca per baciarmi, il modo in cui ha imparato a manipolare il mio corpo, le sue mani su di me, io lo seguo, lui mi segue, guida il mio corpo, le mie mani, impariamo l'uno dall'altra e tutto è sempre più intenso, travolgente... Semplicemente perfetto...
E ora comincia il difficile, ma ho preso un impegno con lui e lo voglio mantenere...
Non mi piace la parola amici, perché non credo ci identifichi nel modo giusto, ma d'ora in poi ho promesso che sarei stata la persona di cui fidarsi, la persona su cui avrebbe sempre potuto contare, e se lui farà altrettanto con me, riusciremo ad avere finalmente un rapporto civile, senza litigi e senza stare male dietro un muro di orgoglio. Ci vogliamo bene, è inutile negarlo, e anche se sarà dura, non voglio che ci perdiamo, voglio che ricominciamo a parlare insieme sulle panchine del pub ridendo, voglio imparare a conoscerlo davvero, a leggerlo come lui legge me... Spero solo che tutto vada per il meglio e che lui mi aiuti a non soffrire troppo, non con la durezza come ha fatto fino ad ora, ma con la comprensione... Non sarò mai più pressante, non sarò mai più un fastidio, non lo forzerò mai più a fare niente che non lo faccia stare bene.
Dopotutto amare una persona significa volere il suo benessere e la sua felicità, anche se per me questo significherà soffrire a volte, ma io lo amo davvero, completamente e incondizionatamente e quindi così sia, sperando di riuscire ad essere sempre gradita nella sua vita, come mi son sentita in questa bellissima occasione.