venerdì 2 gennaio 2015

My super sweet New Year's Eve 2015

Vorrei un ricordo indelebile di questo capodanno...I ricordi non sono affidabili sulle lunghe distanze, specialmente se ogni tanto si mescolano simpatici additivi al tabacco per farcire le cartine...
Quindi decido di ripercorrere quella notte, finché i ricordi sono ancora freschi, per quanto lo possano essere dopo una sbronza da capodanno e tornare a scrivere...
Di sicuro non mi aspettavo niente del genere a inizio serata, ma è da quando questa stramba storia è iniziata che le cose succedono ad minchiam quindi non sorprendiamoci più di nulla.

Non mi soffermo più di tanto sull'inizio serata, per carità molto divertente, le classiche cazzate che si fanno e si dicono tra amici quando girano 4 bottiglie di spumante e la voglia di disfarsi tipica del san silvestro. Mi ero imposta di non pensare alla questione M almeno per quella sera, ero già soddisfatta di aver appianato le cose via messaggio nel pomeriggio e fino a "data-da-destinarsi" sarebbe andata bene così. Poi vabbè i tuoi amici mandano a puttane i tuoi piani di zen mentale perché è divertente fare battutine e infilare il dito nella piaga, vero? Grasse risate... Faccio la faccia di una bambina che sta per scoppiare a piangere e loro cambiano subito discorso... Tiè!
By the way dopo la sezione di trucco e parrucco con le amiche, la pizza, il digestivo e il 3-2-1 in piazza, ci si sposta al solito locale (e con solito nulla tolgo, anzi ormai la vedo quasi come una seconda casa).
Faccio in modo di alzare vertiginosamente il tasso alcolico nel più breve tempo possibile
Obiettivo: non pensare a...
- M.
- Quello stronzo di mio padre che sicuramente starà gozzovigliando in casa con la mandria e chissà in che condizioni la troverò.
- Il lavoro che continuo a non trovare.
- Il triangolo amoroso in cui sono stata infilata senza volere, dove mi trovo con il ragazzo che piace alla mia nuova migliore amica, il quale mi dedica un sacco di attenzioni non richieste, specialmente perché non voglio casini con lei. Lei per cui, per altro, capodanno è già una serata difficile a prescindere.
- La perdita ormai assodata della compagnia di Genova, incazzati e offesi con me perché sono una maledetta stronza "per come mi sono comportata in quest'ultimo periodo e per quello che ho detto in giro"... Io non so di cosa parlino ma va bene. Tra l'altro quando chiedi spiegazioni convenientemente ti viene detto: "con questo concludo e non risponderò più a nulla".

...Challenge accepted!

Io maledico/benedico il mio cervello e il fatto che, per quanto possa bere, al max passo dallo stordimento allo sbocco ma mantengo sempre una sorta di meccanismo di controllo che se la situazione lo richiede mi fa uscire dallo stordimento quanto basta per concentrarmi su una situazione impellente.
Mezza bottiglia di spumante dolce dopo 14 anni che non ne toccavo una goccia + 2 sambuche +  4 cocktail base vodka = testa leggera quanto basta, ADD e sorriso a mo' di paresi... Ci sta!
Quando arriva M. le amiche subito fanno rapporto, giuro non l'ho chiesto ma la solidarietà femminile milita con forza nei loro cuori, mi fan ridere perché mi dicono di non agitarmi, io in realtà sono talmente tranquilla da essere tra il sublime e il meschino.
Penso di aver ballato con chiunque, maschi, femmine, strusci vari; chissà perché quando mi vesto da donna la gente mi tratta in maniera diversa, gli uomini in particolare. La cosa mi urta perché sono sempre la stessa persona e il fatto che sia più piacevole avere a che fare con me solo perché ho un'invidiabile stacco di coscia mi offende un tantino...
Lato positivo: bere gratis. E comunque stavo davvero da 10 con quel vestitino. :P
Ero elettrica, non riuscivo a stare ferma in un punto per più di qualche minuto, solo per ballare mi sono fermata e poi via a salutare gente, riempire il bicchiere e via di nuovo.
Ovviamente saluto e auguri a M sono d'obbligo visto il chiarimento pomeridiano, capisco subito che pure lui è bello carico.
Passano almeno un'altra ora o due prima che mi soffermi fuori con i compagni di serata a fare due chiacchiere e fumare non so quante sigarette. Poi lo vedo attraverso la vetrina seduto da solo con l'aria sfatta di chi da un momento all'altro vomiterà l'anima. Il pensiero che passa nella mia testa è letteralmente: "Ma sì, facciamoci del male" e quindi entro e mi siedo con lui.
Non chiedetemi come cazzo sia successo perché giuro non lo so, ma dopo poco siamo scivolati nei famosi discorsoni che ci eravamo ripromessi di non fare quella sera.
Mi sembrava di soffrire di diarrea verbale, gli ho detto tutto, tutto quello che avevo scritto per non dimenticarmi nulla, tutto quello che avevo deciso di non dirgli più perché tanto non gli interessava, e lui ascoltava e per quanto stesse male non mi ha detto basta. Fino a che è uscito, violento e impacciato come l'acqua che rompe una diga: "M. io ti amo".
Rimango interdetta per un minuto, la prima volta che lo dico col cuore in tutta la mia vita e lo faccio da ubriaca cercando di sovrastare la musica di fondo del locale per farmi sentire da lui. Pessimo. Ma ormai è andata. Lui non sobbalza, risponde tranquillo che lo sapeva, cerco di fargli capire l'intensità della cosa. Poi lui dice una cosa spaventosa e bellissima al tempo stesso: "Ormai quando fai qualcosa io so già perché la fai"... Si, lo so che hai imparato a conoscermi, io invece dici di no, io non lo so, ma se davvero non ho capito niente di te è colpa tua perché non ti sei mai aperto con me più di tanto. Questo non credo di averglielo detto, non per paura, ormai il peggio era uscito, ma perché poco dopo ho dovuto trascinarlo fuori in emergenza sbocco.
Alla fine per fortuna  possiamo dire che il suo malessere si sia risolto senza sbocco ma in una "bolla", purtroppo non di sapone, ma che mi ha dato materiale per ridere x i 10 minuti seguenti. E poi boh la situazione in generale era da ridere, lui che x mezz'ora ha provato a farsi su una sigaretta che alla fine gli ho girato io, lo stare in piedi entrambi per opera di non so quale santo, e intanto tra una risata e l'altra si andava avanti coi discorsi, c'è stato anche il momento triste, accidenti a me e al pianto compulsivo, patetico davvero. Ma la parte peggiore è stato quando mi ha chiesto della partenza e di questo preferirei davvero dimenticarmi.
Gli ho chiesto di dormire da lui, nelle condizioni in cui eravamo era palese quello che sarebbe successo ma lui lo ha comunque voluto mettere in chiaro. Ma dopo tutti quei discorsi, a capodanno, con gli occhi ben aperti sulla realtà... Alla fine perché no?
Salutiamo tutti o quasi, amici e amiche mi guardano storto preoccupati che stia facendo una cazzata, cerco di tranquillizzarli, sono troppo ubriaca e felice di aver finalmente buttato fuori tutto.
Saliamo in macchina e trovo la forza per guidare quei 5 minuti che servono per arrivare da lui.
In casa gli lascio il tempo per andare in bagno a riprendersi un attimo, per quanto possibile, intanto continuano le situazioni comiche. Quando esce io sono seduta per terra appoggiata agli stipiti del salotto perché non mi reggo in piedi e anche per star seduta mi serve l'appoggio, intanto fumo una sigaretta, la spengo e lo tiro giù vicino a me, lui è un disastro ma non m'importa, ci baciamo per terra, mi gira la testa ed è bellissimo, ho una voglia di lui che non capisco più nulla.
Andiamo in camera fallendo miseramente il tentativo di arrivarci io in braccio a lui. Sfoggio il completino rosso capodanno, e torno tra le sue braccia e non mi lascia più... Decisamente non è mai stato così bello, e per quanto io faccia l'amore e lui sesso, stavolta la differenza non si nota, siamo teneri, scherzosi, eccitati, dolci, selvaggi... In una parola: liberi...
Non riesco mai a tenere gli occhi aperti per troppo tempo, e quando lo faccio trovo sempre i suoi che mi guardano, scuri e profondi e non riesco a sostenerne lo sguardo per più di qualche secondo, ho paura di annegarci, ho paura di perdermici più di quanto non sia già, paura che il piacere diventi insostenibile...
Andiamo avanti fino ad essere sazi e stanchi, poi mi abbandono tra le sue braccia e ci addormentiamo così, nudi e abbracciati e per una volta non mi sento nel posto sbagliato, non mi sento di troppo, mi sento a casa e anche se so che la realtà è lì fuori ad aspettarmi, questa notte è la vittoria in una storia di sconfitte, e anche se durerà solo fino a domani, scelgo di essere felice e penso che lui faccia lo stesso.
Quando ci svegliamo, a poco a poco sparisce anche la mia paura che sia stato tutto merito dell'alcol, lui ha dei postumi orrendi eppure non è burbero come al solito, lo lascio a letto da solo a cercare di riposarsi un po'. Gli metto apposto casa, reduce del cenone con gli amici, perché sapevo che altrimenti si sarebbe ritrovato a farlo da solo e visto come stava non mi sembrava proprio il caso e poi lo ammetto un po' è bello fargli notare quanto sia meravigliosa e quanto poco lui mi meriti certe volte. Eppure eccomi là.
Lui prova ad alzarsi ma sta ancora una pezza, si lascia convincere a prendere un ibuprofene e a quel punto io ho finito di mettere apposto quindi mi rimetto a letto con lui a prendermene cura e noto con sorpresa che mi lascia fare, si lascia massaggiare la testa e accarezzare i capelli, mi fa sdraiare di nuovo vicina a lui e dopo un po' finalmente si sente meglio.
Esamino la nottata e tutto quanto accaduto fino a quel momento e decido di ringraziarlo, gli dico quanto gli sia grata di avermi regalato il capodanno più bello della mia vita, di avermi concesso un po' di felicità, di essere stato sincero con me e di avermi ascoltata, di essere stato più che mai dolce e tenero, lo guardo negli occhi, finalmente non vedo lo scazzo di avermi intorno, anzi, sebbene stanco sembra quasi che stia bene lì con me, radio charlie passa Guapa Loca, "in quei secondi di Nirvana dove ci guardiamo l'anima"... Ci abbracciamo di nuovo, ridiamo e gli faccio notare quanto fosse che non ridevamo così insieme, e di quanto la cosa mi mancasse, trovandolo d'accordo.
Vorrei che tutto questo non finisse mai... Che lui fosse sempre così con me... Ma forse proprio perché è tempo rubato che è tutto così dannatamente bello.
Decido di farci l'amore ancora una volta, perché non riesco a fare a meno di desiderarlo, ridiamo e ci rotoliamo in quel letto da cui non vorrei più uscire...
Lo so che non dovrei pensare certe cose perché mi faccio solo del male, ma non posso fare a meno di notare tutti quei dettagli, tutti quei comportamenti che ormai tra noi son diventati rito e che se qualcuno vedesse dall'esterno farebbero solo pensare che siamo una coppia fantastica e nel nostro piccolo, dannatamente tenera. Ma è colpa mia, se avessi saputo essere più paziente e meno pressante, forse a quest'ora staremo insieme, ma sono stata un'incapace e un'imbranata e ora è troppo tardi per tornare indietro. Quello che fa ancora più male è vederlo sorridere e stare bene con e grazie a me, perché vorrei potesse essere sempre così, ma lui non vuole e anche se a volte gli mancassi non me lo direbbe mai, se cambiasse idea, non lo ammetterebbe mai.
Ma il sole è già alto, e di lì a poco la realtà avrebbe bussato perentoria.
Quando lascio casa sua il sole sta già tramontando di nuovo, la giornata è volata e io non riesco a smettere di sorridere continuando ad avere flash di momenti bellissimi...
Ho addosso i suoi vestiti, non avendo avuto dietro un cambio; mi sento buffa ma in qualche modo al sicuro nella sua armatura.
Arrivata da mia madre sono davvero di poca compagnia, inizialmente assorta nei pensieri, poi crollo definitivamente sul divanoletto.
Al risveglio sento un dolorino sulla destra del collo, se lo sfioro si sente più forte ma mi fa subito sorridere e arrossire: è il ricordo dei suoi teneri morsi, mi lascio quindi andare a un lieve masochismo premendo con le dita sul collo per sentire più forte quel dolore così soave e bearmi del ricordo per altri 5 minuti.
Non è sicuramente la parte più importante, ma fare l'amore con lui è così bello e naturale che ogni volta mi sembra di morire e rinascere tra le sue braccia... Il modo in cui cerca la mia bocca per baciarmi, il modo in cui ha imparato a manipolare il mio corpo, le sue mani su di me, io lo seguo, lui mi segue, guida il mio corpo, le mie mani, impariamo l'uno dall'altra e tutto è sempre più intenso, travolgente... Semplicemente perfetto...
E ora comincia il difficile, ma ho preso un impegno con lui e lo voglio mantenere...
Non mi piace la parola amici, perché non credo ci identifichi nel modo giusto, ma d'ora in poi ho promesso che sarei stata la persona di cui fidarsi, la persona su cui avrebbe sempre potuto contare, e se lui farà altrettanto con me, riusciremo ad avere finalmente un rapporto civile, senza litigi e senza stare male dietro un muro di orgoglio. Ci vogliamo bene, è inutile negarlo, e anche se sarà dura, non voglio che ci perdiamo, voglio che ricominciamo a parlare insieme sulle panchine del pub ridendo, voglio imparare a conoscerlo davvero, a leggerlo come lui legge me... Spero solo che tutto vada per il meglio e che lui mi aiuti a non soffrire troppo, non con la durezza come ha fatto fino ad ora, ma con la comprensione... Non sarò mai più pressante, non sarò mai più un fastidio, non lo forzerò mai più a fare niente che non lo faccia stare bene.
Dopotutto amare una persona significa volere il suo benessere e la sua felicità, anche se per me questo significherà soffrire a volte, ma io lo amo davvero, completamente e incondizionatamente e quindi così sia, sperando di riuscire ad essere sempre gradita nella sua vita, come mi son sentita in questa bellissima occasione.